NON INVECCHIARE, il sogno impossibile
Il tempo ci dimostra che oggi è possibile ritardare il nostro invecchiamento e spostare in
avanti le lancette del tempo.
La medicina rigenerativa è quella che si occupa dell’allungamento, del miglioramento della
qualità della vita e l’obiettivo è il binomio rappresentato da Benessere e Bellezza.
“Benessere e Bellezza“ è il titolo del Congresso organizzato da Lanfranco, Lorenzo e Luca
Scaramuzzino, nei giorni 2 e 3 dicembre nella cornice prestigiosa del MAMT Museo della
Pace a Napoli: Una sede particolarissima, sia come struttura che come significato, non
poteva essere più adatta al tema congressuale trattato, sia per la “bellezza interiore“ sia
per il messaggio di inclusione che trasmette.
Tre medici, tre generazioni che con il contributo di tanti specialisti fanno il punto
sull’attualità della Medicina Rigenerativa con particolare attenzione al capitolo della
nutrizione. Movimento e nutrizione, rappresentano il substrato per il buon funzionamento
delle cellule e quindi base di partenza per qualsiasi trattamento con le staminali.
Sicuramente senza un intervento di ingegneria genetica non possiamo modificare il nostro
DNA ma le esperienza scientifiche ci hanno dimostrato che se non possiamo modificare i
nostri geni possiamo far si che attraverso fattori esterni si modifichino i loro
comportamenti.
Questa scienza si chiama epigenetica e di anno in anno ci chiarisce come e quali fattori
possono modificare il comportamento dei nostri geni. Tra i fattori principali, troviamo
sicuramente una corretta alimentazione, attività fisica e uno stile di vita salubre.
Uno degli argomenti chiave è rappresentato dalla menopausa e dalla andropausa.
Il meccanismo ormonale, sia femminile che maschile, è una macchina perfetta con
variazioni che ci seguono per tutto il periodo della nostra vita. In particolare nella donna
dove queste fasi sono molto più evidenti specialmente durante la gravidanza.
Se il meccanismo è perfetto non tiene più conto dello spostamento in avanti delle lancette
del nostro orologio biologico e quindi il decadimento ormonale non segue più quelle che
sono le nostre necessità di conservare capacità relazionali e sessuali.
Il problema è più evidente nella donna ed è per questo che nel corso del congresso viene
affrontato il tema della terapia sostitutiva ormonale sempre più diffusa e sempre più
richiesta.
E’ un bene o un male spostare in avanti la menopausa ?
Ci sono ancora pro e contro, favorevoli e contrari, saranno gli specialisti a metterci a
conoscenza dei vantaggi e degli svantaggi.
Strettamente correlato al tema della menopausa è un altro argomento ritenuto fino a
qualche anno fa un tabù: il ringiovanimento vaginale.
Può sembrare imbarazzante ma sta diventando una necessità per quante donne vedono il
prolungarsi della propria vita in condizioni eccellenti dal punto di vista fisico ed affettivo.
Sono proprio le cellule staminali, insieme a laser e radiofrequenza, a darci una mano per
mantenere vitale ed elastico il tessuto vaginale.
Le cellule staminali non sono una panacea come in molti pensano, oggi vengono utilizzate
in molti campi ed entrano prepotentemente nella Medicina Rigenerativa. I campi di
applicazione coinvolgono svariati specialisti che vanno dai ricercatori, ai medici estetici,
chirurghi plastici, ortopedici, ematologi. Vengono isolate da vari tessuti come cellule
adipose, cute, midollo osseo e sangue. Il loro obiettivo, spiegato in modo molto semplice,
è quello di stimolare la crescita del tessuto nel quale vengono inserite.
Esistono numerosi tipi di staminali, sicuramente saranno sempre più utilizzate in futuro ma
per parlarne in modo approfondito servirebbero tante e tante giornate congressuali.
Vi aspettiamo al congresso “BELLEZZA E BENESSERE”, sabato 3 dicembre sarà
possibile parlare con gli specialisti, prenota il tuo posto inviando un’email a
info@emsgroup.it o registra la tua presenza online QUI.
EMS- Electro Muscle Stimulation
L’EMS è una tecnologia non invasiva, in grado di stimolare la crescita muscolare grazie all’utilizzo contemporaneo di onde elettromagnetiche localizzate ed RF ad alta intensità. Il ruolo delle radiofrequenze è quello di riscaldare il muscolo per preparlo allo sforzo indotto dall’utilizzo dell’EMS.
Studi dimostrano come questo dispositivo sia in grado di favorire, oltre ad una ipertrofia muscolare indotta da stimoli elettromagnetici sovramassimali non ottenibili con l’attività fisica volontaria, anche una riduzione della massa grassa.
Ma come funziona?
Grazie all’azione delle onde elettromagnetiche viene indotto un cambiamento nella permeabilità di membrana, una polarizzazione cellulare ed un rilascio di acidi grassi da parte delle cellule adipose che ne induce apoptosi tramite una reazione chimica da stress del reticolo endoplasmatico. Contemporaneamente il muscolo è costretto ad adattarsi alla stimolazione sovramassimale conducendo ad ipertrofia muscolare ed iperplasia delle fibre muscolari. Il risultato finale sarà dunque un rimodellamento del tessuto adiposo in eccesso ed un aumento della massa magra.
Come funziona la stimolazione sovramassimale?
In condizioni fisiologiche e durante un’attività fisica volontaria, le contrazioni muscolari sono seguiti da una fase di rilassamento. Ciò è dovuto all’incapacità da parte del sistema nervoso centrale di stimolare un nuovo impulso mentre il precedente è ancora attivo (periodo refrattario).
Contrariamente a quanto avviene fisiologicamente, questa tecnica è in grado di emettere impulsi ad una frequenza maggiore, impedendo al muscolo di rilassarsi fra un ciclo e l’altro. Questo fenomeno è dunque in grado di stimolare una intensa lipolisi ed un profondo rimodellamento muscolare.
Si prova dolore?
Il bersaglio del campo magnetico formato dai manipoli è il nervo motore periferico, questo porterà ad una contrazione di tutta l’area innervata dallo stesso. Il campo è anche in grado di colpire esclusivamente le fibre di maggiori dimensioni (motorie), tralasciando le fibre sensoriali e rendendolo dunque indolore.
Chi può farlo?
La metodica non può essere applicata in caso di gravidanza, in caso di epilessia, malattie tumorali in fase attiva ed utilizzo di pacemaker o protesi.
Quanto dura una seduta e quanto spesso andrebbero fatte?
La seduta dura 30 minuti e vanno effettuate 1 o 2 volte a settimana in maniera costante.
Dopo quanto si vedono i risultati?
Solitamente i risultati sono visibili a partire dalla 6/7 seduta, in alcuni casi è necessario più tempo.
Risultati a favore dell’efficacia?
Numerosi studi sono stati effettuati per dimostrare l’efficacia di questo trattamento. I più recenti dimostrano una riduzione di circa il 19.2% della massa grassa ed un aumento del 15.8% della massa magra dopo 4 trattamenti nel primo studio
PROFESSIONISTI all’avanguardia
Il telefono, come strumento utilizzato da tutti, può essere preso come esempio lampante della rivoluzione tecnologica. Dal suo ruolo esclusivo di “telefono”, vincolato da un cavo e con la composizione dei numeri prima mediante una rotella, poi mediante tasti, siamo passati al ruolo di “assistente personale” del quale non possiamo fare a meno, proprio per la molteplicità di usi a cui è oggi destinato.
Il telefono del 2000, lo smartphone (tradotto esetteralmente, telefono intelligente), può ben rappresentare sia il concetto di innovazione che di specializzazione. Innovazione in quanto in un piccolissimo spazio si concentra una tecnologia che ci consente di realizzare applicazioni un tempo impensabili, ora indispensabili, ma che necessitano sempre di un periodo di apprendimento; pur essendo “alla portata di tutti”, solo pochi riescono a trarne appieno tutte le innumerevoli potenzialità.
Traslando questi concetti al campo medico ed estetico osserviamo come, oggi, nello scegliere la tecnologia più adatta per una determinata patologia o inestetismo possiamo trovarci in difficoltà: siamo infatti continuamente inondati da informazioni su macchinari, attrezzature, prodotti cosmetici, che promettono tutti risultati straordinari. Indubbiamente sono stati fatti molti passi avanti rispetto a quando, per esempio, le vene varicose e i capillari venivano esclusivamente trattati con il bisturi o una siringa.
Oggi abbiamo a nostra disposizione una rosa di possibilità che ci consentono di ottenere risultati migliori con una ridotta invasività, minori rischi e una ripresa molto più rapida. Discorso analogo per quanto riguarda l’altro tema particolarmente caldo per le donne: cellulite, lipoedema, sovrappeso. È incredibile quante apparecchiature esistono per questi trattamenti e quante ce ne vengono proposte annualmente, c’è solo l’imbarazzo della scelta. All’inizio della mia attività, invece, il trattamento della cellulite o del lipoedema veniva eseguito esclusivamente con la mesoterapia, e la pressoterapia ha rappresentato già un grande avanzamento tecnologico! Ma spesso, di fronte a questa così ampia varietà di macchinari a disposizione, ci si dimentica dell’importanza fella specializzazione, termine che non viene preso molte volte nella giusta considerazione.
Possiamo riempire i nostri studi di tecnologia ma senza l’esperienza e la serietà professionale non avremo mai quei risultati che i nostri pazienti o i nostri clienti richiedono.
I nostri macchinari sono un po’ come il “telefono”: dobbiamo studiare tanto per trarne tutte le potenzialità e farli interagire al meglio con il paziente/cliente. Allora è fondamentale, in questo mare magnum di proposte, pensare prima di tutto ad aggiornarsi perché solo attraverso lo studio, l’esperienza lavorativa, il confronto con i colleghi, è possibile raggiungere l’obiettivo finale: la soddisfazione dei nostri clienti e contemporaneamente la nostra. Dopo oltre 40 anni di attività nel campo del benessere e della bellezza, provo ancora un profondo piacere nel vedere il prima e il dopo di un trattamento ben riuscito, ma ancora di più nel condividere la gioia del paziente. Purtroppo, nonostante il mio centro sia organizzato con tutto il meglio che la tecnologia rende disponibile, non sempre i risultati sono quelli che vorremmo… Ma dobbiamo fare i conti con il fatto che il nostro particolare lavoro ha una variabile poco prevedibile legata alla risposta individuale. L’esperienza ci viene incontro attraverso la consapevolezza che ci sono situazioni che inevitabilmente non possono essere trasformate ma solo migliorate, l’importante è sempre una chiara e “onesta” informazione resa alle persone che si affidano a noi. Abbiamo tutta la tecnologia più innovativa, abbiamo una grande esperienza, ma non facciamo miracoli!
ORMONI un meccanismo complesso e perfetto
Gli ormoni sono una struttura davvero perfetta con la quale le donne ci convivono per tutta la vita.
Quando parliamo di ormoni femminili, non parliamo solo di estrogeni e progesterone. La donna produce tutta una serie di ormoni funzionali per il proprio benessere quali il Testosterone, ovviamente in misura notevolmente inferiore rispetto all’uomo, il Cortisolo che regola la reazione allo stress, l’Ossitocina che riduce i livelli di cortisolo e agevola il desiderio sessuale, favorisce la fiducia in sé stessi e rafforza i legami affettivi e infine gli ormoni tiroidei che regolano il metabolismo basale e la produzione energetica.
ORMONI E PROBLEMI VENOSI
Oltre il 50% delle donne italiane presentano i segni della malattia venosa in misura 3 volte superiore rispetto agli uomini. Sebbene i problemi circolatori delle gambe siano scritti nel DNA, gli ormoni femminili influenzano fortemente la permeabilità e la dilatazione delle vene e la ritenzione di liquidi nelle gambe.
In particolare, ci sono dei periodi in cui questi effetti sono particolarmente evidenti: nella fase che precede il ciclo mestruale l’aumento degli estrogeni può portare il corpo a trattenere liquidi e la gravidanza con un aumento della produzione di estrogeni e Progesterone può favorire ritenzione, permeabilità capillare e cellulite.
La gravidanza rappresenta quindi un periodo particolarmente critico. Contrariamente a quanto si può immaginare non è l’aumento di volume dell’utero a creare problemi di stasi venosa, gonfiore delle gambe, senso di peso, ma quanto l’aumento degli estrogeni e del Progesterone nel primo trimestre di gravidanza.
Durante i primi mesi di gestazione il volume di sangue aumenta anche di 1500 ml e se le vene dell’utero non riescono a sopportare tale afflusso si creano delle vie collaterali che scaricano il surplus nelle vene degli arti inferiori. Si spiegano così i problemi delle gambe durante la gravidanza, dove gli estrogeni e il Progesterone
sono responsabili di questi sconvolgimenti circolatori, in quanto vanno proprio ad agire in maniera mirata attraverso il rammollimento e la dilatazione della parete venosa. Questi fenomeni si riducono, quasi sempre, dopo il parto. La premenopausa, periodo di transizione, è caratterizzata da uno squilibrio ormonale maggiore ed è quindi frequente vedere aumentare il gonfiore delle gambe, la cellulite, le vene varicose e l’insorgere di capillari proprio nella zona degli arti inferiori.
Nelle donne che presentano livelli di testosterone mediamente più alti i fenomeni di ritenzione e cellulite sono meno frequenti. Gli estrogeni e il Progesterone possono aumentare il rischio di trombosi venosa; pertanto, bisogna sempre fare molta attenzione alle terapie sostitutive ormonali o alla pillola anticoncezionale soprattutto quando è presente una trombofilia, ossia un difetto coagulativo acquisito o genetico. È quindi sempre importante, prima di assumere prodotti a base di estrogeni e Progesterone, una approfondita verifica dello stato coagulativo.
Anche la Tiroide svolge un ruolo importante sul circolo e il microcircolo degli arti inferiori. L’ipotiroidismo può portare a trattenere con maggiore facilità i liquidi, favorendo così lo sviluppo della cellulite. Nel periodo estivo, con il caldo gli effetti degli ormoni si amplificano aumentando il gonfiore delle gambe, il senso di peso, il calore e i formicolii. L’attività fisica, una corretta nutrizione, l’idratazione, i bagni in acqua fresca possono ridurre gli effetti negativi della stasi ormonale. Anche i Flavonoidi e i drenanti giocano un ruolo estremamente positivo nell’alleviare i fenomeni circolatori legati agli ormoni femminili
La medicina estetica : trattamenti invasivi e non-invasivi
La medicina estetica è una branca della medicina che si occupa di migliorare la qualitá della vita di chi vive un disagio per un inestetismo. Le indicazioni che più spesso spingono a richiedere un trattamento medico-estetico sono rappresentate da rughe, cellulite, smagliature, culotte de cheval, adiposità localizzata e linfedemi soprattutto degli arti inferiori.
Le tecniche che vengono più spesso utilizzate possono essere divise in:
Invasive
Ossigeno-ozonoterapia
utilizzando una miscela formata per il 95-96% da ossigeno e la restante parte da ozono. L’ozono è un gas estremamente reattivo, in grado di agire grazie alla produzione di perossidi di ozono ed in grado a loro volta di indurre modifiche nelle principali macromolecole dell’organismo, stimolando una risposta antiossidante, anti-aging e lipolitica.
Carbossiterapia
tecnica simile all’ozonoterapia ma basata sull’utilizzo di anidride carbonica ed utilizzata soprattutto per migliorare l’elasticità cutanea, per stimolare la circolazione sanguigna e stimolare la lipolisi.
Non invasive
Elettroporazione
basata sull’utilizzo di un particolare dispositivo in grado di polarizzare la membrana cellulare, favorendo l’ingresso di sostanze (lipolitico, acido ialuronico, melatoina etc.) all’interno delle stesse.
Laser
classificati in base al potere ed alla lunghezza d’onda. In questo caso utilizzati sia per la rimozione di lesioni vascolari, di cicatrici atrofiche e cheloidi, sia per indurre una rimozione degli strati cutanei più superficiali che verranno sostituiti nel giro di poche settimane da strati nuovi.
Radiofrequenze
basate sull’utilizzo di dispositivi in grado di emettere una corrente elettromagnetica ad altre frequenze che sono in grado di trasmettersi ad epidermide e derma sotto forma di energia termica ed in grado a sua volta di denaturare il collagene, stimolare la proliferazione dei fibroblasti, ridurre l’accumulo di liquidi a livello interstiziale(edema) e di stimolare la lipolisi.
L’utilizzo di un tipo di trattamento non esclude l’altro e anzi molto spesso vengono associati così da sfruttarne gli effetti sinergici.Il trattamento più adeguato verrà dunque scelto caso per caso, permettendo la creazione di pacchetti personalizzati strettamente correlati alle necessità del soggetto.
Italia: l’1% dei cibi controllati risulta irregolare
Sappiamo sempre cosa ci portiamo in tavola?
A quanto pare no, e non possiamo fare molto per cambiare le cose, se non scegliere di rifornirci da commercianti di fiducia. A cominciare dal macellaio.
Risultati dei controlli degli alimenti e bevande per il 2017
La considerazione arriva dall’analisi dei dati relativi ai controlli degli alimenti e delle bevande per il 2017 pubblicati sul sito del Ministero della Salute. In sostanza, circa l’1% dei campioni ha qualche irregolarità e uno stabilimento su cinque tra quelli controllati è stato sanzionato. Sembrano percentuali insignificanti ma, quando si parla di milioni di prodotti, anche l’1 per cento non è roba da poco.
Nel corso del 2017 sono stati prelevati 47.804 campioni ufficiali di alimenti, bevande e materiali a contatto con alimenti, e su ciascun campione sono state effettuate in media 2,48 determinazioni analitiche per un totale complessivo di 118.550 analisi. Sono risultati irregolari circa lo 0,88% di queste. Numero un po’ più basso rispetto allo 0,94% dell’anno precedente.
Ma quali sono gli alimenti più a rischio?
Le non conformità si concentrano prevalentemente nelle carni e prodotti a base di carne – si legge – e nei prodotti lattiero caseari e sono principalmente di tipo microbiologico. Sul totale delle irregolarità microbiologiche la percentuale più alta si è registrata per il genere Escherichia coli (51,40%), incluso il gruppo degli Escherichia coli STEC, seguito dal genere Salmonella (38,2%) e da Listeria monocytogenes (20,41%). Batteri con i quali è decisamente meglio non avere a che fare.
Come possiamo difenderci?
Scegliendo bene i prodotti che portiamo in tavola e preferibilmente senza avventurarci in supermercati o “botteghe” sconosciute. Il “negozio di fiducia” è senza dubbio la scelta migliore.
Bambini: troppe ore sul tablet, danneggia il loro sviluppo
Piccolissimi e già “armati” di tablet o telefonino, con gli occhi fissi sulle immagini colorate di un cartone, o sul rullino delle foto. I baby nativi digitali usano questi dispositivi sempre più precocemente, un trend ora messo sotto accusa dai ricercatori canadesi.
Secondo gli autori di uno studio pubblicato su Jama Pediatrics, infatti, passare molto tempo fin da piccini davanti agli schermi può ritardare o danneggiare lo sviluppo di abilità come il linguaggio o la socievolezza. La ricerca ha esaminato circa 2.500 bimbi di 2 anni.
Le loro mamme sono state sottoposte – tra il 2011 e il 2016 – a un monitoraggio sull’utilizzo di questi dispositivi da parte dei bimbi, inoltre hanno compilato dei questionari sulle abilità e il grado di sviluppo dei figli quando questi ultimi avevano due, tre e cinque anni.
I ricercatori hanno incluso il tempo passato dai bimbi a guardare programmi tv, film o video, quello trascorso a giocare con i videogiochi e a usare dispositivi con uno schermo, smartphone inclusi. Così hanno scoperto che a 2 anni i bimbi totalizzavano circa 17 ore davanti a uno schermo ogni settimana (in alcuni casi anche 28, ovvero circa 4 ore al giorno). Totale che passava a 25 ore entro i tre anni, ma crollava a 11 ore a 5 anni, quando i bimbi iniziavano le elementari.
Il consiglio? Se i piccolini restano incollati agli schermi, possono perdere importanti opportunità per fare pratica e sviluppare le loro capacità, quindi tablet e cellulari solo per poco tempo e sempre sotto il controllo dei genitori.
Miglior dieta 2019: al primo posto la dieta mediterranea!
Certamente non è una novità, ma stavolta ad ammetterlo sono anche gli americani: la Dieta mediterranea è la migliore al mondo.
La notizia arriva dalla Coldiretti: sulla base del best diet ranking 2019 elaborato dal media statunitense U.S. News & World Report (riconosciuto a livello globale per la redazione di classifiche e consigli per i consumatori) «la dieta mediterranea ha vinto la sfida tra 41 diverse alternative con un punteggio di 4,2 su 5 grazie agli effetti positivi sulla longevità e ai benefici per la salute, tra cui perdita e controllo del peso, salute del cuore e del sistema nervoso, prevenzione del cancro e delle malattie croniche, prevenzione e controllo del diabete».
Il primato generale della dieta mediterranea – precisa la Coldiretti – è stato ottenuto grazie al primo posto in ben cinque specifiche categorie: prevenzione e cura del diabete, mangiare sano, benefici per il cuore, componenti a base vegetale e facilità a seguirla. A contendere la vittoria della dieta mediterranea sul podio sono state la Dash (contro l’ipertensione) che si classifica al posto d’onore, e la Flexariana (un modo flessibile di alimentarsi).
Al quarto posto la dieta Mind, che previene e riduce il declino cognitivo e la storica dieta ipocalorica “Weight watchers”. Dunque, un nuovo importante riconoscimento per la Dieta mediterranea, vero e proprio tesoro del Made in Italy che ci ha portato il nostro paese (il 7% della popolazione) ad avere il primato della quota più alta di ultraottantenni in Europa, davanti a Grecia e Spagna, ma anche una speranza di vita che è tra le più alte a livello mondiale ed è pari a 80,6 per gli uomini e a 85 per le donne.
Proprio un bel vivere e, perché no, un bel mangiare.
Selfie wrist: fare troppi autoscatti causa dolori al polso
Se siete tra coloro che devono assolutamente immortalarsi in ogni dove e “postare” su Instagram fate attenzione. Scattarsi troppi selfie può lasciare con dolori importanti al polso e alle dita.
Cos’è la selfie wrist?
È chiamata “selfie wrist” (letteralmente polso da selfie) l’ultima condizione pericolosa identificata in ordine di tempo legata all’era digitale in cui ormai viviamo, che sembra in aumento negli Usa.
Si tratta di una forma di sindrome del tunnel carpale, che provoca una sensazione di intorpidimento e formicolio al polso e alle dita. A lanciare l’allarme, ripreso da alcuni media nel Regno Unito e negli Usa, è il dottor Levi Harrison, chirurgo ortopedico di San Francisco, che afferma che sono in aumento i pazienti con questa condizione. Sembrerebbe esserne stata colpita anche la regina dei selfie Usa, Kim Kardashian, a cui il medico qualche mese fa ha prescritto riposo (inteso come niente autoscatti).
Il dolore sperimentato deriva dall’iper-flettere il polso verso l’interno per catturare lo scatto perfetto o dal tenere il telefonino troppo a lungo senza muoversi. «Quello che succede è che il nervo si infiamma e diventa dolorante» spiega il dottor Harrison. È bene però tenere a mente che il fastidio può non essere causato esclusivamente dall’abitudine a scattare troppi selfie. Anche dormire con il polso flesso può provocarlo, così come il movimento ripetitivo legato al digitare messaggi.
Ci sono stati diversi incidenti negli ultimi anni in cui i medici hanno diagnosticato il “polso da selfie” secondo l’Irish Medical Journal, in un articolo del 2017, legati a chi saltava su un trampolino alla ricerca dello scatto ideale (una ragazza di 13 anni) camminava sulle rocce, o semplicemente non prestava attenzione e finiva col rompersi il polso, cadere o scontrarsi con oggetti o persone. Uno studio del 2018 ha scoperto addirittura che tra ottobre 2011 e novembre 2017 ci sono stati 259 decessi associati allo scatto di un selfie.
Disturbi del sonno: che cos’è la sindrome Sleep Texting?
Avete mai mandato un messaggio a qualcuno in piena notte, magari senza poi ricordare neanche di averlo fatto?
Gli adolescenti lo fanno spesso e questo fenomeno ha anche un nome clinico: si chiama «sleep texting».
Che cos’è lo Sleep Texting?
Si tratta per l’appunto, dell’invio di messaggi mentre si sta per prendere sonno o si è ancora addormentati. E ciò che si scrive è spesso privo di senso, addirittura imbarazzante.
A svelare questo incredibile fenomeno è una ricerca condotta su 372 ragazzi dalla Villanova University, pubblicata sulla rivista Journal of American College Health. «La maggior parte dei ragazzi non aveva memoria del fatto di aver inviato messaggi o del loro contenuto – dice Elizabeth B. Dowdell, autrice dello studio – il fatto di non ricordare non è sorprendente, poiché la ricerca sul sonno ha scoperto che le persone che si svegliano dopo aver dormito per più di qualche minuto non sono in grado di ricordare i minuti prima di addormentarsi».
Lo «sleep texting» secondo gli studiosi è collegato a un sonno interrotto e ha un’influenza sulla qualità del sonno che, se insufficiente e irregolare, oltre a minare il rendimento scolastico e universitario può portare a un significativo squilibrio emotivo, affaticamento e scarsa concentrazione.
I cellulari non sono l’unico tipo di tecnologia utilizzata dagli studenti. Secondo gli studiosi andrebbero valutati con attenzione anche laptop, tablet e e-reader. Quando è stata misurata la quantità di sonno durante la settimana rispetto al week end, gli studenti con quattro o più dispositivi tecnologici in camera da letto risultavano dormire significativamente meno di quelli con tre o meno.