Se siete tra coloro che devono assolutamente immortalarsi in ogni dove e “postare” su Instagram fate attenzione. Scattarsi troppi selfie può lasciare con dolori importanti al polso e alle dita.
Cos’è la selfie wrist?
È chiamata “selfie wrist” (letteralmente polso da selfie) l’ultima condizione pericolosa identificata in ordine di tempo legata all’era digitale in cui ormai viviamo, che sembra in aumento negli Usa.
Si tratta di una forma di sindrome del tunnel carpale, che provoca una sensazione di intorpidimento e formicolio al polso e alle dita. A lanciare l’allarme, ripreso da alcuni media nel Regno Unito e negli Usa, è il dottor Levi Harrison, chirurgo ortopedico di San Francisco, che afferma che sono in aumento i pazienti con questa condizione. Sembrerebbe esserne stata colpita anche la regina dei selfie Usa, Kim Kardashian, a cui il medico qualche mese fa ha prescritto riposo (inteso come niente autoscatti).
Il dolore sperimentato deriva dall’iper-flettere il polso verso l’interno per catturare lo scatto perfetto o dal tenere il telefonino troppo a lungo senza muoversi. «Quello che succede è che il nervo si infiamma e diventa dolorante» spiega il dottor Harrison. È bene però tenere a mente che il fastidio può non essere causato esclusivamente dall’abitudine a scattare troppi selfie. Anche dormire con il polso flesso può provocarlo, così come il movimento ripetitivo legato al digitare messaggi.
Ci sono stati diversi incidenti negli ultimi anni in cui i medici hanno diagnosticato il “polso da selfie” secondo l’Irish Medical Journal, in un articolo del 2017, legati a chi saltava su un trampolino alla ricerca dello scatto ideale (una ragazza di 13 anni) camminava sulle rocce, o semplicemente non prestava attenzione e finiva col rompersi il polso, cadere o scontrarsi con oggetti o persone. Uno studio del 2018 ha scoperto addirittura che tra ottobre 2011 e novembre 2017 ci sono stati 259 decessi associati allo scatto di un selfie.